26/04/2024
Direttore: Franco Liistro

FUTURO DELL’AUTO: L’ITALIA RINCORRE

 

Milano. L’Italia è penultima nella classifica stilata da Roland Berger nel report «Automotive Disruption Radar III» sulla mobilità condivisa e la guida autonoma. I fattori chiave analizzati nello studio includono l’interesse dei consumatori, il quadro normativo, la tecnologia, le infrastrutture e il coinvolgimento dei player dell’industria Automotive. Il report sull’evoluzione del settore automobilistico è stato realizzato intervistando 13.000 consumatori di 13 Paesi: Belgio, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Italia, Olanda, Regno Unito, Singapore, Stati Uniti e Svezia.

La Cina guida la classifica seguita da Singapore e Corea del Sud che godono di un tasso di sviluppo tecnologico nettamente più avanzato rispetto alla media europea. Inoltre, questi Paesi hanno maturato una maggiore esperienza sulle fasi di test grazie all’adeguamento del proprio quadro normativo che permette la circolazione di selfdriving car anche sulle strade pubbliche. L’Italia, invece, si piazza in fondo alla classifica: pesano le infrastrutture insufficienti, un'attività di ricerca ancora ad impatto marginale e l’assenza di una regolamentazione che preveda la sperimentazione di test per la circolazione delle auto autonome.

«L'industria Automotive in Europa è al lavoro sull'auto del futuro», commenta Andrea Marinoni, senior partner di Roland Berger,. «La percezione del ritardo dell'Italia su molte delle 27 dimensioni del nostro Disruption Radar non è di per sé un segnale preoccupante. Guardando ai prossimi mesi si osservano iniziative promettenti sulla dimensione tecnologica, come ad esempio quella annunciata da FCA con il polo meccatronica di Rovereto per la sperimentazione del veicolo autonomo».

I dati espressi nell’Automotive Disruption Radar evidenziano una netta crescita a livello mondiale dell'interesse per le nuove forme di mobilità. Basti pensare che il 40% della popolazione urbana negli Stati Uniti e il 26% dei giovani in Cina preferirebbe utilizzare i robocab per spostarsi piuttosto che possedere un’automobile. L'uso regolare di car sharing, ridesharing o taxi come mezzo di mobilità è in costante aumento, con il 13% di persone nelle città americane, oltre il 16% a Singapore e oltre il 18% in Cina che richiedono tali servizi. Anche i cittadini italiani mostrano un forte interesse per le soluzioni di guida autonoma: secondo Roland Berger, infatti, gli italiani sono tra i più curiosi rispetto alle nuove tendenze, almeno ascoltando la voce del web e l'attività sui motori di ricerca in materia. Inoltre, cresce l’attenzione verso i nuovi concetti di car sharing: il 50% infatti conosce almeno una persona che predilige soluzioni di mobilità condivisa all’utilizzo della propria auto.

I risultati dei sondaggi ripresi nello studio mostrano come in tutto il mondo stia crescendo il desiderio dei consumatori di essere mobili ma non necessariamente di possedere / acquistare auto di proprietà. Guardando al futuro, secondo Roland Berger, ciò significa che i protagonisti dell’industria automobilistica dovranno rivedere il proprio modello di business, interpretando al meglio il proprio ruolo nella catena del valore. In quest’ottica, alcune compagnie internazionali come le americane Waymo e General Motors hanno già annunciato l'intenzione di lanciare rispettivamente il primo servizio al mondo di guida senza conducente nella primavera 2018, e le prime automobili autonome dal 2019.

«Nella corsa allo sviluppo delle nuove tecnologie, il venture capital è uno dei fattori chiave nell'innovazione. Nel solo ultimo anno sono stati investiti quasi 25 mld di dollari in start-up che si occupano di mobilità e intelligenza artificiale, più del doppio rispetto all'anno precedente. L'Italia, ancora marginale nel mercato del venture capital, dovrebbe recuperare velocemente un ritardo preoccupante» conclude Andrea Marinoni di Roland Berger. (Gi.Cus.)

Roland Berger

Fondata nel 1967 in Germania, Roland Berger è la società di consulenza strategica di origine europea leader nel mondo. Con oltre 2.400 dipendenti in 34 Paesi opera in tutti i principali mercati internazionali attraverso 50 uffici. Il motto è: navigating complexity. Perché da 50 anni Roland Berger supporta i propri clienti nell’identificare e implementare le giuste strategie per un successo duraturo.

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