25/04/2024
Direttore: Franco Liistro

FINCANTIERI: IL 2017 UN ANNO EPOCALE E UN UN BILANCIO RECORD

Trieste. Il Consiglio di Amministrazione di Fincantieri, riunitosi sotto la presidenza di Giampiero Massolo, ha approvato il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 e il progetto di Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017. A margine della riunione del Consiglio Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri, ha commentato: “I risultati che abbiamo presentato confermano il buono stato di salute della società, che vanta alcune leadership indiscusse, ottenute grazie alle nostre capacità e alla nostra diffusa presenza sullo scacchiere internazionale. Abbiamo dimostrato di saper gestire progetti, gare e commesse altamente complessi. Questo livello di eccellenza si traduce oggi in un carico di lavoro decennale, nella puntuale trasformazione del nostro soft backlog in ordini e nel rispetto dei programmi e degli impegni assunti verso una clientela sempre più esigente. Questa strategia è risultata premiante, e trova conferma nella creazione e distribuzione di valore per i nostri azionisti e per i nostri stakeholders anche attraverso l’incremento dell’occupazione diretta.”

Bono ha poi concluso: “In un momento che per Fincantieri non esito a definire epocale, desiderio rivolgere un ringraziamento a tutti i nostri dipendenti e fornitori che con grande passione quotidianamente partecipano alla realizzazione di un prodotto che è tra i più belli al mondo.”

I ricavi e proventi al 31 dicembre 2017 ammontano a euro 5.020 milioni. La variazione dei Ricavi e proventi è principalmente attribuibile al settore Shipbuilding dove si è registrato un aumento dei ricavi sia nell’area di business delle navi da crociera, (+27% rispetto ai ricavi del 2016), che ha raggiunto un peso pari al 49% dei ricavi complessivi del Gruppo nell’esercizio, che nell’area di business delle navi militari (+5% rispetto ai ricavi del 2016).

Il periodo chiuso al 31 dicembre 2017 registra un’incidenza dei ricavi generati dal Gruppo con clienti esteri pari all’85%, sostanzialmente in linea rispetto all’esercizio 2016 (84%).

L’EBITDA al 31 dicembre 2017 è pari a euro 341 milioni (euro 267 milioni al 31 dicembre 2016) con un’incidenza sui Ricavi e proventi (EBITDA margin) pari al 6,8%. L’EBIT conseguito nel 2017 è pari a euro 221 milioni (euro 157 milioni al 31 dicembre 2016) con un EBIT margin pari al 4,4% (3,5% nel 2016). La variazione è imputabile, oltre che alle motivazioni in precedenza illustrate, ai maggiori ammortamenti conseguenti agli investimenti completati nel corso del 2017.

Il Risultato d’esercizio adjusted è positivo per euro 91 milioni al 31 dicembre 2017 (euro 60 milioni al 31 dicembre 2016). Gli oneri finanziari netti nell’esercizio sono stati pari a euro 88 milioni (euro 76 milioni al 31 dicembre 2016). Le principali variazioni sono attribuibili all’aumento delle perdite nette su cambi non realizzate per euro 17 milioni, relative per la maggior parte ad un finanziamento in valuta in capo a Vard Promar, solo in parte compensato dalla riduzione degli oneri finanziari sui construction loans (euro 10 milioni) che sono passati da euro 34 milioni del 2016 a euro 24 milioni del 2017. Il risultato di pertinenza del Gruppo ante gestione straordinaria è positivo per euro 95 milioni in incremento rispetto al risultato positivo per euro 66 milioni al 31 dicembre 2016.

Il Risultato d’esercizio si attesta su un valore positivo pari a euro 53 milioni in netto miglioramento rispetto al 2016 (positivo per euro 14 milioni). Il risultato di pertinenza del Gruppo è positivo per euro 57 milioni, rispetto ad un utile di euro 25 milioni nel precedente esercizio.

Il Capitale investito netto al 31 dicembre 2017 è pari a euro 1.623 milioni (euro 1.856 milioni al 31 dicembre 2016). Nello specifico il Capitale immobilizzato netto, pari a euro 1.743 milioni (euro 1.590 milioni al 31 dicembre 2016) è aumentato di euro 153 milioni.

La Posizione finanziaria netta consolidata, che non ricomprende i construction loans, presenta un saldo negativo (a debito) per euro 314 milioni (a debito per euro 615 milioni al 31 dicembre 2016). La variazione è prevalentemente influenzata dall’incasso della rata finale delle unità cruise consegnate, che, unitamente agli anticipi incassati in relazione ai nuovi contratti cruise e militari divenuti efficaci nel periodo, hanno più che compensato l’assorbimento di risorse finanziarie generato dalla crescita dei volumi di produzione.

I Construction loans sono pari a euro 624 milioni al 31 dicembre 2017 (euro 678 milioni al 31 dicembre 2016) e sono relativi alla controllata VARD per euro 574 milioni (euro 578 milioni al 31 dicembre 2016) mentre la restante parte di euro 50 milioni è relativa alla Capogruppo (euro 100 milioni al 31 dicembre 2016).

Al 31 dicembre 2017, il Gruppo ha registrato un livello di nuovi ordini pari a euro 8.554 milioni rispetto a euro 6.505 milioni dell’esercizio precedente, con un book-to-bill ratio (nuovi ordini/ricavi) pari a 1,7 (1,5 al 31 dicembre 2016). Negli ordini complessivi, al lordo dei consolidamenti, il settore Shipbuilding pesa per l’88% (80% al 31 dicembre 2016), il settore Offshore per il 10% (17% al 31 dicembre 2016) e il settore Sistemi, Componenti e Servizi per il 7% (10% al 31 dicembre 2016).

Per quanto riguarda il settore Shipbuilding, con riferimento all’area di business delle navi da crociera, nell’arco dell’anno, Fincantieri ha acquisito ordini per la realizzazione di ben 11 unità: 2 unità per Viking, 2 unità per Carnival (destinate ai brand Holland America Line e Princess Cruises), 1 unità ultra-lusso per Silversea Cruises, 2 unità per MSC Cruises (ulteriore evoluzione del prototipo della classe Seaside), che rafforzano ulteriormente il rapporto con il cliente e 4 unità di nuova concezione destinate al brand Norwegian Cruise Line dell’omonimo Gruppo.

Tale ultimo accordo, che prevede anche l’opzione per la realizzazione di due ulteriori unità, permette a Fincantieri di annoverare un nuovo prestigioso brand nel proprio portafoglio clienti a conferma della capacità del Gruppo di sviluppare in modo flessibile soluzioni all’avanguardia al servizio di ogni segmento ed esigenza della crocieristica moderna. Con riferimento all’area di business delle navi militari, il Gruppo ha acquisito, attraverso la controllata Marinette Marine Corporation, un ordine per la realizzazione di una nuova unità del programma Littoral Combat Ship della classe “Freedom” (LCS 27) a seguito dell’esercizio dell’opzione da parte della US Navy.

Nel settore Offshore, come conseguenza delle strategie di diversificazione del business, il Gruppo ha acquisito ordini per la realizzazione di 2 unità Expedition cruise rispettivamente per la società armatrice australiana Coral Expedition e per Ponant; quest’ultima sarà la prima unità Expedition cruise con propulsione LNG destinata ai viaggi polari realizzata dal Gruppo VARD. A questi si aggiungono gli ordini ricevuti per la realizzazione di 10 unità per le operazioni di pesca, 5 unità per le attività di acquacultura, 2 traghetti per il trasporto di civili e veicoli e 1 unità Research expedition, nave, specializzata nelle attività di ricerca oceanografica, che verrà costruita in collaborazione con il WWF Norvegia.

Nel corso del 2017, il settore Sistemi, Componenti e Servizi ha visto la finalizzazione di ordini per euro 573 milioni (rispetto a euro 664 milioni dell’anno precedente).

Il carico di lavoro complessivo del Gruppo al 31 dicembre 2017 è risultato pari a euro 26,1 miliardi, di cui euro 22 miliardi di backlog (euro 18,2 miliardi al 31 dicembre 2016) ed euro 4,1 miliardi di soft backlog (euro 5,8 miliardi al 31 dicembre 2016) con uno sviluppo delle commesse in portafoglio previsto fino al 2026. Il backlog ed il carico di lavoro complessivo garantiscono rispettivamente circa 4,4 e 5,2 anni di lavoro se rapportati ai ricavi sviluppati nell’esercizio 2017. Al lordo dei consolidamenti, il settore Shipbuilding rappresenta il 92% del backlog (90% al 31 dicembre 2016), il settore Offshore il 6% (8% al 31 dicembre 2016) e il settore Sistemi, Componenti e Servizi il 5% (6% al 31 dicembre 2016).

Gli investimenti effettuati nel corso del 2017 ammontano a euro 163 milioni, di cui euro 55 milioni in Attività immateriali (euro 31 milioni per progetti di sviluppo) ed euro 108 milioni in Immobili, impianti e macchinari. L’incidenza degli investimenti sui ricavi sviluppati da parte del Gruppo è pari al 3,2% nel 2017 rispetto al 5,1% nel 2016.

Il nuovo Piano Industriale 2018-2022, presentato al mercato assieme ai consuntivi dell’esercizio 2017, conferma le linee di intervento tracciate nel precedente Piano 2016-2020 e l’obiettivo di consolidare la leadership del Gruppo in tutti i settori a maggior valore aggiunto della cantieristica navale a livello globale, con indicatori economico-finanziari in ulteriore miglioramento.

I ricavi al 2022 sono previsti in crescita in un intervallo compreso fino a circa il 50% rispetto al 2017 mentre è atteso un significativo aumento della profittabilità con EBITDA margin al 2022 previsto tra l’8% ed il 9% dei ricavi (corrispondente ad una crescita dell’EBITDA fino a circa il 100% rispetto al 2017). Sempre nel 2022 è previsto un risultato dell’esercizio adjusted tra il 3% ed il 4% dei ricavi.

Il settore Shipbuilding rileva la crescita più significativa sia in termini di volumi che di marginalità, grazie all’entrata a regime della produzione di navi cruise acquisite a prezzi più remunerativi e alla piena operatività dei programmi di rinnovo della flotta della Marina Militare italiana e della commessa per il Ministero della Difesa del Qatar nell’ambito del business delle navi militari. Per supportare la produzione di navi da crociera di grandi dimensioni proseguiranno da un lato lo sviluppo delle sinergie produttive tra i cantieri dedicati alle costruzioni cruise, tra cui quello di Tulcea in Romania ormai pienamente integrato nel network produttivo, e dall’altro il rafforzamento del programma degli investimenti nei cantieri italiani al fine di migliorarne significativamente l’efficienza e la sicurezza.

Nel settore Offshore si intensificherà l’azione di diversificazione del business iniziata negli esercizi precedenti per far fronte al rallentamento degli investimenti nel settore Oil & Gas. È prevista, inoltre, un’ulteriore espansione nella fascia di mercato nelle navi luxury expedition cruise. Parallelamente, in linea con i trend del mercato, è prevista un’importante crescita dell’acquaculture & fisheries. La configurazione produttiva del settore e la capacità di innovazione caratteristica delle aziende del Gruppo consentiranno comunque di cogliere le opportunità che si potranno presentare con la ripresa del mercato dell’Oil & Gas.

Per il settore Sistemi, Componenti e Servizi si prevede lo sviluppo dell’importante backlog acquisito con il contratto per il rinnovo della flotta della Marina Militare italiana e per le attività di post vendita legate alla commessa per il Ministero della Difesa del Qatar. La strategia di riconfigurazione del presidio sulla value chain (attraverso l’internalizzazione delle attività ad alto valore aggiunto e l’esternalizzazione delle attività a minor valore) consentirà una sempre maggiore capacità di penetrazione del Gruppo nel business after sales non captive.

Il Piano è stato elaborato a parità di perimetro di consolidamento, non tenendo conto né degli effetti collegati all’accordo per l’acquisizione del 50% di STX France né della possibile futura alleanza con Naval Group nel settore della difesa navale.(R.C.)