28/03/2024
Direttore: Franco Liistro

 

 

Adria. Gabriele Tarquini lo aveva promesso nel corso della serata di sabato 28 ottobre, quando era stato premiato con il trofeo dedicato al pilota che avesse fatto segnare la pole position. Aveva detto che avrebbe voluto fare una bella gara per far divertire il pubblico che sarebbe andato a vederlo. Così è stato.

Chi è andato all’Adria International Raceway domenica 29 ottobre non si è certamente annoiato. Merito di un appuntamento continentale al quale hanno aderito piloti provenienti da Belgio, Bulgaria, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Portogallo, Russia, Svizzera e, naturalmente, Italia. Si è trattato, ancora una volta, dell’ennesima felice intuizione di Giuliano Altoé, il patron dell’impianto di Cavanella Po, che ha aperto le porte ad una serie internazionale, nell’intento di conferire all’impianto polesano le caratteristiche che si merita nell’ambito del motorsport.

Non è un caso che si sia scelto il TCR, che sta per Touring Car Racing, al quale le Case automobilistiche guardano con grande favore nell’ottica di un rilancio della specialità delle vetture turismo, vale a dire i modelli derivati dalla serie. Tanto è vero che sono veramente poche le modifiche che si possono fare al motore e al cambio delle auto del TCR

La domenica si è poi conclusa con il gran finale del Tcr Europe Trophy dove lo schieramento vedeva partire in ordine invertito i primi dieci delle qualifiche del sabato. In pratica, Gabriele Tarquini partiva dalla decima posizione mentre il francese Aurélien Comte poteva sfruttare la partenza dalla prima fila perché aveva fatto segnare in prova il nono tempo. Partire davanti lo ha agevolato e alla prima curva era già primo; poi si è dovuto arrendere solo a Tarquini, il quale non era comunque in lizza per il trofeo in quanto la sua auto corre con passaporto tecnico provvisorio in attesa di omologazione.

Pertanto, il trofeo è stato vinto da Comte su Peugeot 308. Tarquini è stato grande e ha effettuato nove sorpassi andando a vincere la gara dall’alto della sua immensa esperienza. Terza piazza per il rimontante Giacomo Altoé, il quale le ha provate tutte. Se avesse passato Comte il trofeo sarebbe stato suo.

Decimo assoluto di Gara 2 e primo di categoria Dsg (dal nome del cambio a doppia frizione che monta la sua auto, come tante vetture di serie) è arrivato un soddisfatto Giovanni Altoè. Giacomo e Giovanni sono figli di Giuliano, il patron dell’autodromo. Buona la rimonta del bresciano Ermanno Dionisio, scattato dall’ultima fila e giunto dodicesimo su 17 piloti classificati. Bene anche Luigi Ferrara, che ha portato in gara una Alfa Romeo Giulietta preparata da Romeo Ferraris.(Stefano Cossetti)

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