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LA DAKAR INIZIA SOTTO IL SEGNO DELLA TOYOTA

 

Lima. L’avventura è cominciata ! Quello che doveva essere un semplice prologo  tanto per prendere confidenza  con l’atmosfera della Dakar e controllare la messa a punto delle vetture si è trasformato  in una vera e propria “dichiarazione di guerra” da parte dei concorrenti che  non hanno la minima intenzione di  svolgere un ruolo di comprimari  e di accettare sin dall’inizio di accettare la presunta superiorità  dei team Peugeot e Mini.

Sulla pista dei 31 chilometri di tratto cronometrato, in pratico un anello, Al-Attiyah con la sua Toyota Hi-Lux ha imposto un ritmo incredibile  infliggendo  distacchi che hanno letteralmente sorpreso.

Il principe qatariota non è nuovo a queste performances  e già nella passata edizione si era aggiudicato “l’aperitivo” della Dakar. Rimane il fatto che è stata una giornata marchiata Toyota grazie  anche al secondo posto di Ten Brinke, al sesto di De Villiers e al settimo di Alvarez.

Apparentemente il vantaggio di Al-Attiyah è già consistente , non certo pesante,  ma ben guardare  il risultato  è anche dovuto a i primi problemi accusati  dalle MINI e dalle Peugeot: per i loro equipaggi la partenza è in salita  e già dalla seconda tappa sarà una gara a inseguimento e di attacco. I distacchi in una gara come la Dakar  sono ininfluenti ma certo lasciare spazio  alla Toyota potrebbe diventare pericoloso.

Particolarmente penalizzati sono stati i quattro della Peugeot  che non sono certo abituati a posizioni di rincalzo neppure  alla Dakar: primo tra le vetture del Leone in gara è il plurivincitore della Dakar Stéphane Peterhansel in undicesima posizione a 2’ e 15”, mentre molto più lontani sono finiti Cyrlil Despres, Carlos Sainz, rispettivamente quindicesimo e sedicesimo a meno di tre  minuti, mentre Sébastien Loeb ha addirittura terminato oltre la venticinquesima posizione a 5’37 dal leader di giornata per un problema ai freni che si è presentato dopo solo tre  chilometri dal via.

Buono l’inizio della pattuglia italiana:  Eugenio Amos (2 WD), 18° a 3’32 da Nasser Al-Attiyah, mentre Stefano Marrini su una Toyota T2 ha chiuso 71°.  Bene anche i 3 equipaggi del Team Orobica, arrivati uno dopo l’altro con Nicola Montecchio, 33°, Paolo Calabria 34° e Antonio Cabini 35°.

Tra le moto, subito in evidenza il vincitore 2017 Sam Sunderland. Il pilota ufficiale del team KTM ha preceduto di 32” Adrien van Beveren con la Yamaha, mentre in terza posizione si è piazzato Pablo Quintanilla con la Husqvarna. Quarta piazza per la Honda di Joan Barreda.

Alessandro Botturi si è riconfermato  il più veloce degli italiani: 33° a 5’38 dalla testa della classifica. «Avevo il ritmo per chiudere nei primi 15, ma ho perso 2 minuti al km 15 per un way point. Sono comunque sereno, la gara è appena iniziata ». Ha chiuso 39° Jacopo Cerruti . “Abbiamo iniziato in modo soft, con dune e solo qualche punto di navigazione un po’ complicato, la corsa inzia domani». Ha preferito non prendersi rischi Alessandro Ruoso (KTM), 42°. Ottimo debutto per i due piloti liguri del team Solaris Maurizio Gerini (64°) e Fausto Vignola (sceso in 123° posizione a seguito di una penalità). Seguono poi i piloti del team Garda Bikers con il rookie Alberto Bertoldi (100°) e Livio Metelli (123°) con Gabriele Minelli,132°, anche lui alla prima partecipazione.(Angel Ramos)

La classifica dopo la 1. tappa Lima-Pisco:

1 - Al-Attiyah-Baumel (Toyota Hi-Lux) - 21’51"
2 - Ten Brinke-Perrin (Toyota Hi-Lux) + 25”
3 - Fuchs-Mussano (Borgward BX7) + 34”
4 - Menzies-Moternsen (Mini Buggy) + 38”
5 - Roma-Haro Bravo (Mini 4x4) + 53”
6 - De Villiers-Von Zitzewitz (Toyota Hi-Lux) + 54”
7 - Alvarez-Howie (Toyota Hi-Lux) + 1’12”
8 - Hirvonen-Perin (Mini Buggy) + 1’36”
9 - Przygonski-Colsoul (Mini 4x4) + 1’45”
10 - Prokop-Tomanek (Ford F150 Evo) + 2’04”

Moto
1 – Sam Sunderland (KTM) – 20’56”
2 – Adrien Van Beveren (Yamaha) + 32”
3 – Pablo Quintanilla (Husqvarna) + à 55”
4 – Joan Barreda Bort (Honda) + 56”
5 – Xavier de Soultrait (Yamaha) + 1’06”
6 – Matthias Walkner (KTM) + 1’22”
7 – Franco Caimi (Yamaha) + 1’30”
8 – Daniel Nosiglia Jager (Husqvarna) + 1’32”
9 – Antoine Meo (KTM) + 1’48”
10 – Kevin Benavides (Honda) + 1’52”

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