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ALLA DALLARA IL LOUIS SCHWITZER AWARD 2018

Indianapolis. Venerdì 18 maggio a Indianapolis è stato consegnato il premio Louis Schwitzer ad Andrea Toso e Antonio Montanari di Dallara, Tino Belli di Indycar e Chris Beatty di Chris Beatty Design LTD per l’Indycar Universal Aero Kit. (UAK). Il premio è assegnato dal 1967 dalla SAE (Society of Automotive Engineers) dell’Indiana in onore di Louis Schwitzer, pioniere dell’ingegneria e pilota di auto da competizioni il quale vinse la gara dimostrativa a Indianapolis nel 1909 e progettò il motore "Marmon Yellow Jacket" con cui Ray Harroun vinse la prima 500 Miglia a Indianapolis nel 1911.

Ogni anno una commissione seleziona gli ingegneri che si distinguono per l’innovazione nel contesto della 500 Miglia di Indianapolis, di cui Dallara è fornitore ufficiale dal 1997, e proclama il vincitore attribuendo un premio simbolico di $10,000 e soprattutto l’onore di avere il proprio nome inciso sul trofeo permanente esposto nell’ Indianapolis Motor Speedway Hall of Fame Museum.

La lista dei passati vincitori riproduce la storia dell’automobilismo da competizione mondiale, tra questi Andy Granatelli, Bruce Mc Laren, Dan Gurney, Colin Chapman, AJ Foyt, John Barnard, Robin Herd, Mario Ilien e il Team Penske. Già nel 1999 e nel 2003 Gianpaolo Dallara e nel 2008 e nel 2014 Andrea Toso hanno ricevuto questo riconoscimento.

L’ IndyCar Universal Aero Kit è un grande risultato di ingegneria per la diversità e l’eterogeneità dei fattori in gioco: costi non negoziabili; piena compatibilità con telaio, sospensioni e impianti esistenti; vincoli di tempo e qualità della fornitura alle squadre; riduzione del numero delle parti per facilitare il lavoro dei meccanici; progettazione di componenti a rottura controllata per ridurre i detriti in pista in caso di incidente; garanzia di una prestazione (tempo sul giro e velocità massima) pari o migliore del passato per tutti i tipi di circuiti, dai cittadini come Long Beach, ai permanenti come Road America, dagli ovali corti come Phoenix ai Superspeedway come Texas e soprattutto Indianapolis; pari o migliore stabilità aerodinamica; aumentata sicurezza passiva negli impatti laterali; accoglimento delle richieste degli appassionati di ricuperare lo stile distintivo della tradizione della Indycar; volontà di Indycar di avere gare spettacolari ricche di sorpassi mozzafiato ad alta velocità.

Il Kit Aerodinamico Universale (UAK) è un ottimo esempio delle sfide che gli ingegneri del nostro tempo devono affrontare e risolvere per accogliere richieste diverse e conflittuali: gli ingegneri sono gli eroi mai abbastanza celebrati della nostra società.

Andrea Toso ha commentato: “Antonio Montanari ed io siamo onorati e attraverso noi tutta la Dallara è onorata. Ci sentiamo profondamente riconoscenti e umilmente responsabili per essere il nuovo anello della tradizione più che centenaria di Indianapolis; la collaborazione con Tino Belli di Indycar e Chris Beatty è stata fenomenale e il risultato rivela che funzionalità e bellezza, pratica e pensiero, possono coesistere in armonia e quando c’è armonia il risultato è semplicemente un’opera fatta a regola d’arte. Un grazie sentito anche ai colleghi ingegneri del reparto aerodinamico, della produzione e della logistica, sia a Varano sia nella sede di Indianapolis”. (M.C.)

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