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GRUPPO PSA: L'HERITAGE E' ORGOGLIO, PASSIONE E.....STORIA

 

Bologna. Per una Casa automobilistica l'heritage non è solo testimonianza del passato, orgoglio di quanto fatto, ma anche e soprattutto ispirazione e stimolo per il futuro. È con quest'ottica che il Gruppo PSA porta al Motor Show di Bologna tre rappresentanti della sua storia sportiva: la 206 WRC con cui Peugeot ha iniziato la sua scalata ai vertici del rallismo italiano; la C4 WRC con cui Citroën e Sébastien Loeb hanno continuato la loro incredibile collana di successi; l'incredibile e poco conosciuto Prototipo Gruppo V sviluppato sulla carrozzeria della DS21.

Peugeot 206 WRC, l'inizio dei titoli tricolori

Nell’anno della conquista della “stella” nel Campionato Italiano Rally, la Peugeot porta al Motor Show di Bologna la vettura con cui ha conquistato nel 2002 il primo dei suoi dieci titoli tricolore. Si tratta della 206 WRC, una delle vetture più importati della pur lunga storia sportiva del Marchio, vincitrice tra il 2000 ed il 2002 di cinque titoli iridati (tre Costruttori, due Piloti) e di 18 vittorie nei rally del Mondiale, due in più della mitica 205 Turbo 16.

Dopo aver dominato per cinque campionati la categoria 2 Ruote Motrici con il trentino Renato Travaglia, Peugeot Italia decide nel 2001 di puntare al titolo assoluto del Campionato Italiano Rally. Se quell’anno è di rodaggio per l’intera squadra (che, comunque, rimane in lotta per il titolo fino alle ultime battute), la stagione del 2002 è quella dell’assalto al Tricolore.

C’è una 206 WRC nuova (quella esposta al Motor Show) con la quale Renato Travaglia, navigato dal veneto Flavio Zanella, s’impone al Ciocco e al 1000 Miglia, ma deve ritirarsi alla Targa Florio proprio in vista dell’arrivo per un problema al cambio.A questo punto Peugeot Italia gioca il jolly, schierando in appoggio la 206 utilizzata dal pilota trentino a Sanremo l’anno prima, che viene affidata ad Andrea Aghini, pilota cresciuto nei trofei Peugeot.

Aghini ripaga la fiducia con una splendida vittoria sugli sterrati di San Marino, portando punti per il titolo Costruttori. Poi Travaglia che torna a vincere in Salento e chiude la partita davanti al suo pubblico al San Martino di Castrozza, diventando campione d’Italia e consegnando al Leone il suo primo titolo tricolore.

Derivata dal modello di serie, come tutte le Peugeot da rally, 206 WRC è in effetti una delle prime autentiche World Rally Car, e non un adattamento di una Gruppo A come accadeva in precedenza. Dotata di trazione integrale, realizzata con il differenziale centrale attivo, anteriore e posteriore meccanici (in seguito attivi sulle macchine ufficiali), dispone di un quattro cilindri bialbero 16 valvole due litri, sovralimentato con un turbocompressore Garrett e con gestione elettronica Magneti Marelli. La frizione è tridisco in carbonio, il cambio sequenziale X-Trac a 6 rapporti.

Citroën C4 WRC, il rullo compressore dei rally

 Raccogliendo l’eredità delle Xsara e Xsara Coupé, le C4 e C4 Coupé hanno rappresentato le vetture medie della gamma Citroën tra gli anni 2004 e 2010, da cui è stata derivata una vettura da rally pressoché imbattibile.Dopo i successi della Xsara WRC affidata a Sébastian Loeb nelle stagioni del Mondiale rally 2003-2005, Citroën presenta, infatti, al Salone di Parigi del 2006 la sua sostituta, la C4 WRC.

La vettura è figlia di quella Concept C4 Sport che era stata presentata nel marzo di due anni prima, al Salone di Ginevra, ma rispetto a questa presenta differenze ed evoluzioni importanti in quanto la Concept era un esercizio di stile, quindi non rispondeva completamente ai regolamenti di una WRC. Tra le differenze, il tetto ora metallico e non in vetro, i parafanghi ed appendici aerodinamiche studiate alla galleria del vento. La meccanica è una logica evoluzione di quella della Xsara, rispetto alla quale la C4 WRC è più lunga (supera i 4,20 metri), ed è più larga 1,80 metri), con un aumento dell’impronta a terra a favore della stabilità.

Il motore è una evoluzione del quattro cilindri – sedici valvole turbo XU7 JP4 di 1998 cc della Xsara WRC, accreditato di 315 CV a 5500 giri/min. La trazione è integrale, con differenziali anteriore e posteriore di tipo meccanico , quello centrale pilotato e con frizione tridisco al carbonio. Le sospensioni sono del tipo McPherson a molle elicoidali, con ammortizzatori Citroën / Exe-TC. I freni sono ovviamente a disco ventilato, con pinze anteriori a sei o a quattro pistoni se in configurazione asfalto o terra, e con pinze posteriori sempre a quattro pistoni.

La C4 WRC partecipa a quattro edizioni del mondiale WRC, conquistando sette titoli mondiali (tre costruttori e quattro Piloti, con Sébastien Loeb) e vinto 36 prove iridate. A partire dal 2009 partecipa al WRC con due team: Citroën Total World Rally Team, con i piloti Sébastien Loeb e Dani Sordo; Citroën Total Junior Team, con Sébastien Ogier e con Kimi Raikkonen, in “pausa di riflessione” dalla Formula 1.

DS21 Protototipo Gruppo V, l' “ibrido” che visse una sola gara

Alla fine degli anni ‘60, con la discrezione del caso, Citroën iniziò a collaudare la meccanica di due future coupé SM nascosta sotto la carrozzeria di altrettante DS21 “Coupé” a due porte. Dopo il lancio della prestigiosa SM a motore Maserati, i due “muletti” furono passati al reparto competizioni. Uno di questi, equipaggiato con un V6 Maserati di circa tre litri di cilindrata, alimentato da tre carburatori Weber e capace di 250 cavalli di potenza a 7000 giri/minuto, fu affidato al pilota svedese Bijon Waldegaard in occasione della terza edizione della Ronde Hivernale di Chamonix del 1972.

L’auto, dipinta in un vistoso color arancio, venne iscritta col numero di gara 16 nella categoria “prototipi gruppo V” e si comportò egregiamente lottando per le prime posizioni sin quasi alla fine della gara. A pochi giri dal termine, però, la DS di Waldegaard perse letteralmente lo pneumatico anteriore destro, trovandosi così senza la gomma di una delle due ruote motrici. Waldegaard non si perse d’animo e dimostrando tenacia e capacità, assistito dalle eccezionali doti di tenuta di strada del telaio della vettura, completò gli ultimi due giri di pista tenendo la posizione, chiudendo la gara al secondo posto assoluto.

La DS21 Prototipo Gruppo V esposta al Motor Show di Bologna è perfettamente funzionante e fa oggi parte della collezione permanente del Conservatoire Citroën di Parigi.(R.C.)

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