29/03/2024
Direttore: Franco Liistro

IL ROADSTER ELETTRICO “PROTOTYPE 9” DI INFINITI

Pebble Beach. Durante il Concorso d’Eleganza 2017 di Pebble Beach, la Nissan e il suo marchio premium INFINITI hanno presentato un prototipo di roadster elettrico rétro, elegante e dalle ruote scoperte. L’auto, Prototype 9, è un omaggio alla creatività, allo spirito artistico e alle abilità artigianali di Nissan e INFINITI e rappresenta una reinterpretazione di un’auto da corsa degli anni ‘40, per il design retrò della quale sono state impiegate antiche tecniche di produzione.

“Prototype 9 omaggia la tradizione di creatività, artigianalità e passione di chi ci ha preceduto in Nissan, a cui dobbiamo tutto ciò che siamo oggi. Tutto è iniziato da una domanda: e se negli anni ‘40 INFINITI avesse creato un’auto da corsa? Se immaginassimo un’auto INFINITI a ruote scoperte sfrecciare sui circuiti famosi dell’epoca come il Tamagawa Speedway in Giappone, come sarebbe? I bozzetti erano splendidi e l’idea così allettante da spingerci a creare un prototipo. Quando anche gli altri reparti ne sono venuti a conoscenza, si sono offerti di collaborare per creare un veicolo funzionante.” Ha sottolineato Alfonso Albaisa, Vice Presidente Senior, Global Design

Prototype 9 è l’emblema dello spirito imprenditoriale di INFINITI e della sua passione per il design di alto livello. Dai suoi umili inizi come bozzetto è passata a essere l’esempio dinamico presentato a Pebble Beach; Prototype 9 ha visto la luce grazie all’impegno di un gruppo di appassionati e intraprendenti dipendenti di Nissan Motor Corporation, nel loro tempo libero.

L’auto è alimentata dal prototipo di un motore elettrico e dalla batteria proveniente dal reparto Advanced Powertrain di Nissan. Questa tecnologia strizza l’occhio al futuro e contrasta con i materiali e le tecniche tradizionali applicate alla produzione di Prototype 9, inclusi i pannelli battuti a mano da un gruppo di Takumi, i maestri artigiani di Nissan.

“Quella che è nata come un’idea da dopolavoro si è trasformata in un prototipo a pieno titolo; i nostri designer e ingeneri erano entusiasti di creare un progetto ispirato al passato, un ritorno alle nostre origini. Hanno lavorato nel proprio tempo libero e il progetto ha coinvolto via via sempre più persone. I nostri team sono esperti di produzione, progettazione, design e propulsione avanzata, ma volevano che nel progetto fosse evidente anche un lato più artigianale e tradizionale. Hanno trasformato in realtà Prototyope 9, nata dalla loro creatività: hanno studiato e realizzato un prodotto del passato, alimentato da un propulsione elettrica che guarda al futuro. Prototype 9 fonde tecnologia moderna e dettagli realizzati a mano, un omaggio ai predecessori di INFINITI.”, ha precisato Roland Krueger, Chairman e Presidente .

Prototype 9 si ispira all’era emergente degli sport motoristici giapponesi. La Prince R380, un modello costruito su misura che sarà esposto durante il raduno di sport motoristici di The Quail, alla Monterey Car Week, superò diversi record di velocità terrestre nel 1965 prima di conquistare la vittoria nel Gran Premio del Giappone sul circuito del Fuji nel 1966.

Prince Motor Company è considerato il primo produttore giapponese di automobili premium e la sua eredità si ritrova in INFINITI Motor Company e nella sua attuale linea di modelli. La R380 in esposizione a The Quail è l’auto utilizzata nel Gran premio del Giappone, ritenuta l’unico esemplare superstite.

I modelli INFINITI presenti e futuri aderiscono alla nomenclatura aziendale “Q” e “QX”, mentre Prototype 9 rappresenta qualcosa di diverso che richiama le origini dell’azienda: il numero 9 in giapponese si pronuncia “kyuu”, simile alla pronuncia inglese della lettera “Q”, utilizzata per tutte le auto prodotte dall'azienda.

Prototype 9: i progettisti hanno pensato “e se...?”

“Abbiamo parlato della possibilità di imbatterci in un’auto da corsa sconosciuta, rimasta nascosta per decenni in una stalla sperduta nella campagna giapponese. Volevamo sapere come sarebbe stata, con cosa sarebbe stata realizzata. Le auto da corsa a ruote scoperte dell'epoca erano macchine splendide, eleganti e potenti, realizzate con uno scopo meravigliosamente “puro”. Si tratta di una fantasia automobilistica, ma quest’idea ha catturato la nostra immaginazione al punto da spingerci a realizzarla nero su bianco.”, ribadisce Alfonso Albaisa, Vice Presidente Senior, Global Design

Il punto di partenza per la creazione di Prototype 9 è stato un bozzetto concettuale: un’interpretazione di un’auto da corsa INFINITI ispirata ai roadster e ai velivoli dell’epoca, modellata però con nuovi materiali e tecnologie avanzate. Da quel momento in poi, la trasformazione di Prototype 9 da bozzetto a realtà è diventata inevitabile.

Albaisa ha creato un bozzetto del veicolo con linee eleganti e una carrozzeria ispirata all'aeronautica, realizzata in metallo nudo. Sebbene l’idea iniziale sia stata condivisa solo con pochi colleghi, si è poi diffusa tra i membri del team di design di INFINITI, che l’hanno accolta con entusiasmo e hanno proposto di realizzarla. Il bozzetto ha innescato un effetto domino: chiunque lo abbia visto ha pensato che meritasse maggiore attenzione e in breve tempo INFINITI è stata colta da un fervente desiderio di andare oltre.

Altri membri dello studio di Design di INFINITI ad Atsugi  hanno iniziato a contribuire, suggerendo ad esempio la forma, il design e i materiali da utilizzare per l’abitacolo. Seguendo la propria passione e il desiderio di creare un veicolo dal design accattivante, il team si è attivato per passare dal bozzetto al mondo fisico.

Da un’audace idea, il veicolo è stato trasformato in un modellino in creta su cui effettuare diversi studi; presto si è passati ai modelli a grandezza naturale. A quel punto si trattava ancora di un progetto segreto fatto per passione, ma la voce si è sparsa in tutta INFINITI e da lì alla società madre, Nissan. Tutti hanno capito che alCentro Stile stava capitando un’occasione unica.

Artigianato giapponese

Una volta scoperta l’esistenza di Prototype 9, il team di produzione INFINITI si è immediatamente offerto di realizzarlo. In segreto, il modello è stato trasferito dal Design Studio INFINITI di Atsugi a una remota sezione del Nissan Research Center, Oppama, alle porte di Yokohama (Giappone), dove l’auto poteva essere realizzata in tranquillità. Qui è stato convocato un team di Takumi, i maestri artigiani di Nissan, con il compito di creare un’auto da corsa sportiva ispirata al mondo dell’aeronautica.

Con la sua finitura in metallo nudo, Prototype 9 è il risultato di innumerevoli ore di meticolosa costruzione. I design delle auto prodotte dal marchio sono caratterizzate da un metodo di fabbricazione 3 D, il quale consente di creare linee ben definite e superfici lisce. Ben lontano dalle caratteristiche linee di produzione, questo progetto speciale ha richiesto metodi di creazione simili nella tecnica ma tradizionali nella realizzazione.

La carrozzeria del veicolo è realizzata in pannelli d’ acciaio che avvolgono un telaio in acciaio a longheroni e traverse. I Takumi hanno dato forma ai pannelli martellandoli; in Prototype 9, gli artigiani hanno inserito gli elementi di design caratteristici di INFINITI come la griglia a doppio arco, i dettagli delle ruote anteriori “a branchia di squalo”, la linea singola che attraversa il cofano e le linee definite che attraversano l’intera carrozzeria. In tutti gli altri aspetti, l’auto è chiaramente ispirata al design aeronautico di una volta.

Prototype 9 è caratterizzata da superfici lisce e aerodinamiche, da un cofano lungo con sporgenze corte, da un abitacolo esposto e da un layout a ruote scoperte. Le ruote a raggi da 19’’ con bloccaggio centrale sono rivestite da pneumatici da competizione a tele incrociate, come quelli di una volta.

Mentre la carrozzeria è tipicamente giapponese nel design e nella realizzazione, l'abitacolo segue l’approccio contemporaneo di INFINITI al design d’interni. Partendo dalle stesse elevate abilità di produzione artistica che contraddistinguono le auto prodotte da INFINITI e i suoi concept in avvio di produzione, l’abitacolo di Prototype 9 è stato realizzato a mano dai team di design dell'azienda e il suo stile intimo e comodo è il risultato dei due approcci giapponesi all’artigianato, “mitate” e “shitate”. “Mitate” si riferisce alla pratica di selezionare e combinare la miglior gamma di materiali possibili, mentre “shitate” indica il desiderio di lavorare in modo sartoriale i materiali, esaltandone le caratteristiche migliori.

Partendo da questa finissima attenzione ai dettagli e alle finiture, l’abitacolo è rivestito in pelle nera con cuciture rosse a contrasto, cucite e rifinite in modo da richiamare i primi modelli di monoposto; diverse bandiere del Giappone sono impunturate con discrezione nei poggiatesta integrati del sedile ergonomico.

In un abitacolo che facilita al massimo la concentrazione sulla strada, il volante ruota su un mozzo fissato centralmente che ospita i comandi del pilota. Il mozzo è rifinito in alluminio tornito, un effetto che si ritrova nei velivoli della prima metà del XX secolo. Come avveniva nelle macchine che ne hanno ispirato il design, l’effetto è stato completato a mano, realizzando la tornitura dell’alluminio presente nella fascia con del sughero. Questa finitura, esclusiva per questo progetto, non era mai stata utilizzata prima dal team di interior design. L’abitacolo, improntato esclusivamente alla guida, presenta una pulsantiera minimale con comandi essenziali.

Quando in Nissan si è sparsa la voce di questo progetto, un gruppo di ingegneri dedicati ai motori hanno avanzato la proposta di dotare il veicolo di un propulsore elettrico di nuova generazione. Prototype 9 è il primo modello INFINITI a essere alimentato da un nuovo propulsore elettrico, una batteria da 30 kWh ad alto voltaggio associata al prototipo di un motore elettrico, finora mai utilizzato su un veicolo in produzione.

Il motore eroga 163 CV di potenza, 320 Nm (236 lb ft) di coppia ed è a trazione posteriore con cambio a singola velocità. Prototype 9 ha una velocità massima di 170 km/h  e accelera da 0 a 100 km/h (da 0 a 62 m/h) in 5,5 secondi, con un’autonomia massima di 20 minuti di utilizzo intenso.

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